Una nuova ordinanza per i cani pericolosi

cane_pericolosoArriva una nuova ordinanza contro i cani pericolosi. Il 3 Marzo 2009, il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, ha presentato le nuove misure "sulla tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani", che puntano all'educazione, alla formazione e alla responsabilizzazione dei proprietari, mentre non c'è nessuna 'lista nera' delle razze pericolose.

Il provvedimento arriva dopo gli ultimi, tragici, casi di cronaca: il 13 febbraio la morte di un bambino di due anni a Genzano, aggredito dal suo cane nel giardino di casa, il 23 il ferimento, in maniera grave, di un bambino di 11 mesi a Piombino, assalito dal suo cane in casa. Il ripetersi di questi episodi ha perciò indotto Martini a preparare una nuova ordinanza per contrastare i comportamenti anomali di questi animali.

A differenza della precedente ordinanza (emanata dall'ex Ministro della Salute Livia Turco, e scaduta a gennaio 2009) non c'è però nessuna lista delle razze pericolose, perché ogni cane potrebbe essere potenzialmente rischioso, e si punta soprattutto sulla prevenzione e la formazione dei proprietari, che saranno responsabili sia a livello civile che penale dell'animale.
Divieto di ogni metodo di educazione all'attacco che stimoli l'aggressività come l'utilizzo di manicotti e bastoni e controllo pieno dell'animale sia in ambito pubblico che domestico sono le ultime novità dell'ordinanza, che come ha già anticipato Martini "avrà 24 mesi di validità, ma contiamo di proporre un DDL sui cani prima che scada".
Tra le altre regole contenute nel documento il conseguimento di un apposito 'patentino' rilasciato dopo corsi ad hoc di educazione degli amici a 4 zampe, l'obbligo del guinzaglio lungo massimo 1,5 metri per tutti i cani, e museruola che va sempre portata appresso e indossata in caso di bisogno. Non solo: i veterinari sono chiamati a segnalare alle ASL le situazioni di potenziale pericolo e i cani che hanno già dato qualche segno di aggressività saranno inseriti in un apposito registro.

"Per quest'ultimi - ha detto nei giorni scorsi Martini - diventa obbligatoria sia la museruola che la sottoscrizione di una polizza per danni conto terzi". Nel frattempo, il sottosegretario ricorda che "in base al Regolamento vigente di Polizia Veterinaria il cane deve essere condotto nei luoghi pubblici obbligatoriamente o con il guinzaglio o con la museruola mentre nei locali pubblici e nei mezzi di trasporto è obbligatorio l'uso contestuale di guinzaglio e museruola. Conseguentemente chi trasgredisce tali disposizioni è perseguibile".

"I metodi adottati nelle ordinanze precedenti - ha aggiunto Martini - non avevano fondamento scientifico. Non esistono razze pericolose. Le 17 razze indicate nella precedente ordinanza hanno fallito l'obiettivo perché di fatto non si è inciso sulla responsabilità dei proprietari tanto che non sono diminuite le aggressioni che anzi sono avvenute in modo costante e in ambito familiare oppure legate alla piaga del randagismo". "Con questa ordinanza storica abbiamo superato - ha concluso Martini - la black list che era una foglia di fico e abbiamo alzato il livello di garanzie per i cittadini".

“Esprimo la più grande soddisfazione per i contenuti dell’ordinanza emanata dal Ministero del Welfare grazie al lavoro del Sottosegretario Francesca Martini e del tavolo tecnico che lo stesso Sottosegretario ha voluto nominare.” Ha dichiarato Carla Rocchi, presidente Nazionale dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), commentando l’ordinanza “sulla tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione di cani” emanata dal Sottosegretario al Welfare Francesca Martini.
“I punti di forza del provvedimento – prosegue Rocchi - risiedono in primo luogo nell’aver abolito la cosiddetta black list, tanto inutile da non aver evitato nel tempo un solo caso di morsicatura e/o aggressione, e tanto dannosa dall’aver indicato, sia pure involontariamente, a tante persone dall’equilibrio instabile razze canine che, secondo una distorta valutazione, potessero sopperire per aggressività presunta a incolmabili lacune della loro personalità. La presente ordinanza individua nelle regole del vivere civile, nella responsabilizzazione dei proprietari e nel coinvolgimento delle istituzioni preposte, i soggetti che, col lavoro comune, renderanno migliore la relazione tra uomini e animali. Al tempo stesso apre settori di ricerca sulla utilità del rapporto con i cani anche sotto il profilo terapeutico e responsabilizza le istituzioni locali, che ne hanno fin d’ora la titolarità, rispetto alla gestione delle eventuali situazioni critiche”.
“Il provvedimento – conclude Rocchi – abolisce infine procedure crudeli quali le mutilazioni che, ancora prima dell’ordinanza, erano possibili sugli animali e vieta addestramenti di tipo aggressivo nonché il relativo uso di strumentazioni come il collare elettrico. L’ordinanza rappresenta un salto profondo e speriamo irreversibile nella filosofa e nella prassi del rapporto con i cani. L’ENPA, che ha ampiamente collaborato alla elaborazione dell’ordinanza, ribadisce la propria disponibilità a cooperare sul territorio attraverso le proprie numerose sedi per l’attuazione completa del provvedimento medesimo”. 

Vedi anche:

Scrivi il tuo commento

Prodotti in vetrina