Un patentino per i padroni di cani

Una bimba di 8 mesi, è morta dopo essere stata aggredita insieme alla nonna da due cani rottweiler. La disgrazia è avvenuta il 18 Aprile 2007 a Rivara, in provincia di Torino. La bambina è deceduta dopo essere stata ricoverata all'ospedale di Cuorgnè (TO). Sua nonna,  di 68 anni, accudiva la bambina nella casa dei genitori della piccola, un'abitazione con giardino nella quale facevano la guardia i due rottweiler. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, vista la bella giornata di sole, la nonna ha portato nel giardino la nipotina mettendola sul prato. Le circostanze dell'aggressione non sono ancora chiare, così come non si sa se la nonna abbia lasciato la piccola per qualche istante incustodita. A un tratto i cani sono saltati addosso alla bimba, azzannandola in più parti del corpo. La donna è intervenuta tentando di sottrarre la nipotina alla furia delle bestie, ma è rimasta ferita dei morsi dei rottweiler a un braccio: ha una lesione al braccio destro con una ferita lacerocontusa profonda.rottweiler_rinchiuso

A fronte dell'ennesima notizia di cronaca relativa all'aggressione di un bambino da parte di un cane abbiamo voluto sentire il parere di un esperto del comportamento dei cani, Paolo Albasini, veterinario della ASL di Milano e specialista in "Etologia e benessere degli animali d'affezione". Secondo il suo parere, molti incidenti si potrebbero evitare, e la responsabilità è quasi sempre dell'uomo.


Un rottweiler e un lattante. Un errore tenerli vicini?
«E' certamente un comportamento a rischio. I bambini non sono in grado di capire le logiche di un cane, né i suoi avvertimenti. Se lo infastidiscono il cane brontola: ringhia, alza il labbro, guarda fisso. Sono i segnali che precedono l'attacco. Nella logica del cane il cucciolo gli deve ubbidienza immediata e assoluta. Il problema è che il bimbo non riconosce questi segnali, quindi è in pericolo. Ecco perché cani e bambini non possono mai essere lasciati soli.»

Segnali, avvertimenti: i cani lo fanno sempre o a volte attaccano senza "preavviso"?
«Ci sono soggetti "patologici" anche nei cani, vanno individuati e curati.»

Cani che avrebbero bisogno di psicologi e psichiatri? E come lo capisce un padrone?
«Il veterinario è in grado di individuare un disturbo del comportamento ma non di curarlo. Possono servire psicofarmaci e una terapia comportamentalista. A Milano c'è un consultorio all'Università. Comunque per la stragrande maggioranza dei cani, sani, resta il problema dei padroni, incapaci di educarli.»

Chi ha un cane spesso non è in grado di gestirlo?
«Esatto. La percentuale dei cani educati, che riconosce il padrone come capo e quindi si fa gestire, è bassissima. E' un problema culturale: nessuno pensa di dover imparare il mestiere del padrone. Molti si rivolgono a noi specialisti per correre ai ripari, quando ormai è tardi.»

Servirebbe un patentino?
«Sarebbe molto utile.»

Soltanto per le razze da combattimento o per tutte?
«Per tutte le razze. Anche i cani da combattimento se educati da un professionista diventano gestibili. Chi intende prendere un cane, deve imparare a conoscerlo, a capirne le logiche, le esigenze, i segnali. Deve formarsi, leggere o rivolgersi ai comportamentalisti. Dove si trovano? Ci sono associazioni come l'AISEAB o l'ASETRA o la SISCA

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