In vacanza col cane
In questo periodo dell’anno sorge la necessità di gestire adeguatamente il periodo di vacanza in compagnia del proprio animale. Ma in vacanza Fido ci può seguire sempre e comunque? «Certo che sì — ci spiega il veterinario — osservando alcuni principi importanti. Primo, anche per il cane come per tutti i viaggiatori, il cambiamento di ambiente è uno stress e quindi deve essere affrontato in perfette condizioni fisiche: è sconsigliabile affrontare un viaggio con animali non in perfette condizioni di salute e non adeguatamente vaccinati. Poi è utile rispettare un digiuno alimentare dalla sera prima della partenza e idrico di circa un paio d’ore prima. Soprattutto nei viaggi in auto bisogna fare soste ristoratrici in cui l’animale possa bere, muoversi ed espletare le necessità fisiche».
Per quanto riguarda i rischi sanitari connessi alla meta di destinazione, molte informazioni possono essere prese dal veterinario di fiducia. Infatti esistono patologie tipiche di specifiche aree geografiche. Ad esempio, in Sardegna è molto diffuso l’echinococco, un particolare tipo di tenia. Si può proteggere il cane evitando di somministrare cibi crudi e, al ritorno dal soggiorno, è meglio sottoporlo a una visita di controllo e all’esame delle feci. In tutto il bacino del Mediterraneo (per l’Italia le zone sono Sardegna, Argentario, isola d’Elba, Sicilia e altre regioni del sud) il pericolo è rappresentato dal pappatacio, un insetto che può trasmettere la leishmaniosi. In tali zone è preferibile non far dormire il cane all’aperto durante la notte e fare uso di specifici antiparassitari sul pelo. Nel nord Italia o in territori umidi e pianeggianti come la pianura padana, bisogna proteggere il cane dalla filariosi cardiopolmonare, una malattia diffusa e pericolosa che si può prevenire somministrando al cane specifiche compresse.
Infine, per chi si reca all’estero, è necessario vaccinare il proprio cane contro la rabbia considerato che in numerosi paesi, alcuni nell’area europea e molti nel resto del mondo, si riscontra ancora la presenza di questa pericolosa malattia. Inoltre è importante sapere che a partire dal luglio 2004 è entrata in vigore una nuova normativa europea: prevede che cani, gatti e furetti in viaggio con il proprietario nei paesi della Comunità siano muniti del passaporto per animali da compagnia.
Il documento comprende sia una parte anagrafica di identificazione dell’animale (tatuaggio o microchip, fotografia, data di nascita), sia una parte sanitaria con la registrazione da parte dei veterinari di visite e vaccinazioni. In questa maniera, con un unico documento multilingue e uguale per tutti, viene uniformata la gestione di cani, gatti e furetti che si muovono nell’ambito della comunità. Il passaporto prevede anche spazi supplementari per le attestazioni sanitarie di chi si reca in paesi extracomunitari. Inoltre è bene, un paio di mesi prima della partenza, chiedere all’ente, ambasciata o consolato che rappresentano il paese straniero da visitare, quali sono gli obblighi previsti dai regolamenti sanitari locali e procedere per tempo alle eventuali vaccinazioni. Idem per i regolamenti delle varie compagnie aeree, marittime e ferroviarie di cui si intende usufruire. Come si ottiene il passaporto? Va contattata l’unità operativa di sanità animale della propria Ausl, titolare dell’emissione del documento.
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