Aumentano i rapimenti di cani

cane_legatoSono sempre di più gli amici a quattro zampe che finiscono nelle mani di individui senza scrupoli e organizzazioni criminali. Un fenomeno dietro il quale si nascondono traffici di cani da combattimento o da avviare all'accattonaggio, richieste di riscatto e, quando le vittime sono esemplari di razza, il traffico di animali da compagnia di lusso. Per non parlare dei cani venduti come cavie per laboratori dediti alla vivisezione. Sono numerosissime le segnalazioni dei cittadini e le ultime, pessime, notizie arrivano da Roma e dalla Lombardia.
Dalla capitale è Monica Cirinnà, Delegata del Sindaco Veltroni ai Diritti degli Animali (udacomuneroma.it) a lanciare l'allarme: "A Roma rapiscono i cani". Le segnalazioni si moltiplicano e arrivano da tutta la città: da piazza di Spagna a via Ripetta, dal Pincio a via del Corso, a Corcolle. Per questo la Cirinnà, in una nota invita i cittadini a "vigilare sui cani portati a spasso" ed informa che per la città girano "camion sospetti". "Non lasciate incustoditi i vostri cani quando li portate a spasso per strada, non perdeteli mai di vista, neanche quando entrare in un negozio, non lasciateli legati ai ganci esterni. Secondo il nostro regolamento di Tutela degli Animali si può accedere negli esercizi commerciali con i cani, eccetto in quelli che specificano il loro divieto all'ingresso".
In Lombardia la situazione non è migliore: sono circa 2000 i cani rapiti nella Regione nel 2006, con un picco nelle province di Milano (in particolare nell'area nord-ovest), Varese e Como. È quanto emerge da uno studio dell'Aidaa (Associazione Italiana per la Difesa di Animali e Ambiente) che ha raccolto i dati delle denunce presentate alle forze dell'ordine, incrociandoli con quelli delle richieste d'aiuto pervenute allo "sportello animali Aidaa". A livello nazionale invece la situazione è di 17mila cani. Il dato emerge dalle segnalazioni di associazioni o direttamente di chi è stato privato della compagnia di un animale.
dobermann"E' un fenomeno allarmante", afferma Lorenzo Croce, Presidente dell'Aidaa, che spiega quali sono i motivi di queste sparizioni. "I cani di media e grossa taglia spesso sono inviati attraverso strutture compiacenti all'estero, soprattutto Germania e Svizzera, e destinati alla sperimentazione e vivisezione cosmetica e farmacologia. O peggio rischiano di diventare carne da macello da usare durante l'addestramento di cani da combattimento. I cuccioli invece vengono spesso rapiti da nomadi e destinati poi al mercato dell'accattonaggio. Un mendicante che chiede l'elemosina accompagnato dai un cucciolo al centro di Milano può arrivare a procurarsi fino a 400 euro al giorno."
Il fatto che siano i cagnolini a intenerire e stimolare la pietà di chi concede così la sua elemosina, deve farci riflettere su come mai questi signori ai bordi delle strade siano sempre accompagnati da cuccioli. Che fine faranno una volta cresciuti? "Per questo - sostiene Croce - mi batto per convincere il maggior numero di persone a non dare soldi a personaggi sospetti. Se si accorgessero che il cucciolo non è più un affare, almeno questo tipo di rapimenti avrebbe fine".
Vi sono poi furti su commissione, magari di cani particolarmente pregiati e di alto valore economico destinati al mercato dei "ricchi", e infine i rapimenti a scopo di estorsione. Ma per lo più i cani sequestrati non fanno più ritorno a casa. "Ai furti di cani e gatti - continua Croce - si affianca il malcostume dei proprietari di ritenere superflua la denuncia del rapimento degli animali. Molto spesso, infatti, si pensa che gli animali spariti non possano essere ritrovati. Ma sono le stesse forze dell'ordine a invitare i proprietari che vogliono presentare denuncia a non farlo oppure a parlare di semplice smarrimento". Croce ricorda che "a una denuncia per furto o rapimento deve, obbligatoriamente, seguire l'apertura di un'indagine. Cosa che non succede in caso di dichiarazione di semplice smarrimento. Solo il 3% dei rapimenti viene denunciato, mentre il 15% dei casi è denunciato come smarrimento".
Leggermente diversa la situazione nel Sud Italia dove è invece è più frequente il fenomeno dello sterminio di animali. "Cani randagi e gatti di colonie feline spariscono in gran numero solo perché sono considerati troppi e danno fastidio", conclude il presidente dell'Aidaam che racconta anche di un caso nella Locride sul quale, dopo una denuncia, gli inquirenti stanno valutando i fatti: "Un canile accoglieva cani di dubbia provenienza, li faceva accoppiare e usava poi le cucciolate per produrre mangime per altri animali." Se ci siamo scandalizzati pensiamo che questa pratica è spesso adottata anche negli allevamenti avicoli dove i pulcini finiscono nel tritacarne ancora vivi.

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Commento di Tata

Non è solo al sud che cani e gatti vengono avvelenati una ventina di anni fa baldi e anita i cani di mio nonno sono stati avvelenati non sappiamo ancora il perchè e parlando con altre persone ho scoperto che è successo anche ad altri cani non randagi e in posti diversi della mia città non ne capisco il motivo ma sinceramente a questi carnefici auguro molte sofferenze visto che hanno fatto soffrire molti animali e molti padroni sarò cattiva ma queste cose non le sopporto.

Commento di buddy103

E avete considerato poi la cina? ho sentito dire che molti dei cani che finiscono come pellicce per modelle vengono rubati da tutto il mondo e portati in cina dove vengono lavorati sia per la carne sia per la pelliccia.. e uno schifo di mondo.. il governo italiano dovrebbe aumentare la pena con processi esemplari (di quelli che ne parlano per anni giornali e t.v.) per questi "SIGNORI" che vogliono tanto bene agli animali!

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