giovedì 7 luglio 2011

Un cane anche per chi lavora tutto il giorno?

Vorrei un cane, ma lavoro tutto il giorno…
Il mio cane, se lo lascio solo per qualche ora, mi distrugge la casa!
Il mio cane ha a disposizione un grande giardino, ma sembra sempre triste e annoiato…
Questi ed altri problemi, di cui tutti sentiamo spesso parlare, sono legati al fatto che il cane è un animale sociale…e l’uomo anche: ma purtroppo non è sempre possibile vivere nella stessa società.
E’ raro che sia possibile portarsi dietro il cane sul posto di lavoro; in alcuni casi è proprio vietato (se per esempio abbiamo un negozio di commestibili), in altri magari potremmo, ma ci tocca dividere lo stesso ufficio con persone non cinofile.
In altri casi ancora siamo noi a doverci spostare,visitare persone, vedere gente sempre diversa che potrebbe non apprezzare le effusioni di un cane esuberante.
Così, mentre gli americani hanno addirittura inventato “la giornata del cane in ufficio”, nel nostro Paese il nostro orario di lavoro coincide spesso con lunghe ore di solitudine per il cane di casa. Che fare, allora? Rinunciare alla sua compagnia? No, non è necessario.


Punto primo: la scelta del cane
 In pratica nulla vi vieta di prendere un cane, dovete solo tener presente le caratteristiche del cane. Ad esempio cani tipo il Dobermann, non dovrebbero essere lasciati soli molte ore, perché soffrono tremendamente di malinconia. Mentre i cani come gli Husky o altri cani nordici, per via della loro indipendenza, troveranno mille cose da fare in vostra assenza e quasi non noteranno che non ci siete. Per la scelta andrebbero evitate tutte le razze note per il loro forte attaccamento al padrone (come Dobermann, Boxer e molossoidi in generale, cani da pastore conduttori del gregge) e bisognerebbe scegliere animali più indipendenti come sono ad esempio i cani nordici, levrieri, segugi e tutti i terrier. Ovviamente non sempre la scelta della razza ci esenta da tutti i problemi, anche perché ogni cane ha le sue caratteristiche.
Punto secondo: il compagno 
Nonostante questo accorgimento bisogna sempre considerare che i cani sono animali sociali e che amano stare in compagnia del loro “branco” e quindi quale miglior modo per ovviare alla solitudine, se non con un altro animaletto?
Molto spesso, si vedono cani che accudiscono gatti, cavie e altri animaletti casalinghi; questo accade perché fido si convince di avere una “missione”, un lavoro da svolgere in assenza del padrone, e questo lo fa sentire utile e realizzato, e non gli fa subire lo stress da separazione.
Alcune razze non legano con gli animali di specie diversa: ma si sentirebbero perfettamente "socializzati" avendo un compagno della loro stessa specie. Il compagno canino è sicuramente la soluzione ideale per tutti i problemi di 
gioco-fra-canisolitudine, e dal punto di vista umano, che ci si creda o meno, tra avere uno o due cani non c'è quasi nessuna differenza, se non per le conseguenze economiche, perché le spese ovviamente raddoppiano.
Per quanto riguarda invece l'impegno e le cure, la vera, sostanziale differenza si percepisce nel passaggio tra non avere nessun cane e averne uno (ovviamente il discorso non vale se comprate due San Bernardo e li volete far vivere in un monolocale, ma se ragioniamo su cani di taglia medio piccola è così).
Punto terzo: il tempo di qualità 
Superato il problema delle 8/9 ore passate lontano dal nostro cane, dobbiamo sempre considerare che ciò che è veramente importante per la sua felicità sono le ore che gli dedichiamo, se la nostra idea di avere un cane si riassume in dargli da mangiare e portarlo fuori, allora non prendiamolo. Se invece avete intenzione di giocarci, crearci un rapporto, fare gite e vacanze insieme e dedicargli del tempo, siete veramente pronti per avere un cane.
E’ utile lasciare al cane giocattoli e ossa da rosicchiare per fargli sentire meno la solitudine?L’osso di pelle di bufalo, i biscottini duri e via dicendo sono quasi sempre compagni graditi e discreti antistress: i giocattoli, solitamente, no. A meno che il cane non sia un cucciolo piccolissimo, ignorerà palline e salsicciotti se non c’è il padrone a giocare con lui (mentre, sempre come antistress, potrebbe trovare interessante mangiarsi la gamba del divano).
Che cosa serve realmente al cane per sentire meno la solitudine?
Oltre alla compagnia di un altro animale, che continuiamo a raccomandare caldamente, al cane servono soprattutto dei punti di riferimento.
In generale: la sua cuccia tenuta sempre allo stesso posto, le sue ciotole (possibilmente piene, e di un cibo che conosce bene), un’atmosfera fatta di rumori e odori a cui è abituato lo aiutano ad sentirsi più sicuro e quindi a non fare drammi se deve stare da solo per qualche ora.
In particolare, quando si deve uscire per poco tempo, può essere utile insegnare al cane esercizi come la guardia all’oggetto, e lasciargli un qualsiasi oggetto da “sorvegliare” finché non torna il padrone.
Sentirsi utile, sentirsi “al lavoro” e sapere che ci fidiamo di lui per un compito preciso fa sentire il cane realizzato e sicuro di sé, e il tempo gli passa più velocemente.

PREVENZIONE
Il cucciolo deve capire che il padrone è una presenza “sicura e costante”, ma non “perenne”: quindi, fin dai primissimi mesi di vita, ogni tanto dovremo lasciarlo solo.
Inizialmente bastano cinque-dieci minuti, perché è fondamentale che il padrone rientri appena il cucciolo comincia a manifestare segni di ansia: in lui deve prendere piede, e diventare solida come una roccia, l’assoluta certezza che non l’abbiamo abbandonato e che torneremo sempre.
Una volta instaurata questa certezza, però, il cucciolo dovrà anche capire che “sempre” non significa necessariamente “subito”: quindi dovrà essere progressivamente abituato ad assenze di dieci minuti, un quarto d’ora, e infine anche di due-tre ore.
Creiamo appositamente queste situazioni, lasciando il cane a casa anche in alcune occasioni in cui potremmo portarlo con noi: non è una crudeltà, ma un passaggio obbligato della sua educazione e un passo indispensabile per ottenere buoni risultati in addestramento.
Per controllare se ci sono sintomi di ansia da separazione si può attuare il seguente metodo:
1 – consegnare al cucciolo oggetti “antistress”, per esempio un osso di pelle di bufalo da rosicchiare;
2 – accendere un registratore nella stanza in cui si trova il cucciolo;
3 – al rientro, valutare se il cucciolo:
a) ha utilizzato l’”antistress”, e in quale misura;
b) ha sfogato lo stress su altri elementi della casa (sedie rosicchiate, cuscini sventrati ecc.);
c) si è sfogato abbaiando (ascoltando la registrazione).
Se si notano anche i minimi sintomi di ansia da separazione, sarà bene:
1 – raccorciare i periodi di solitudine, ma senza eliminarli completamente: quando il cane non mostrerà più sintomi si potranno nuovamente allungare i tempi;
2 – durante la giornata, ignorare completamente il cane per un certo periodo di tempo (per esempio mezz’ora al giorno, estendibile fino a un’ora), anche se venisse a cercare coccole o gioco;
3 – insegnargli i primi esercizi di obbedienza, cosa che aiuta a stabilire una gerarchia precisa riequilibrando un rapporto male impostato e aiutando il cucciolo a trovare l’autocontrollo;
4 – appena avrà capito il significato di ordini come “seduto” e “terra”, ottenere che resti seduto in una stanza mentre noi ci spostiamo in un’altra, inizialmente non uscendo dal suo campo visivo, e più avanti sì.
Quando torneremo lo premieremo e loderemo se avrà obbedito, mentre lo ignoreremo completamente (anche se venisse a festeggiarci) se avrà lasciato la posizione.
5 – può essere utile abituare il cane a stare per un certo periodo nella cuccia o meglio ancora in una gabbia (o vari kennel) in cui lui dovrà passare un po’ di tempo mentre noi rimarremo in vista, ma ignorando qualsiasi suo tentativo di richiamare la nostra attenzione.
MAI PUNIRE un comportamento legato all’ansia (da separazione e non), perché questo peggiorerebbe lo stress e di conseguenza la manifestazione patologica che ne deriva.




mercoledì 6 luglio 2011

Flor...new entry!!!

Flor è una cagnolona dolcissima anche se all'inizio un pò diffidente.
La sua storia è come quella di molti altri cani, giorni e giorni passati in canile.
Per fortuna ora ha una casa e una famiglia pronta a coccolarla.
La porto all'area cani di via Cipolla e li ci divertiamo con i bastoncini di legno! E' contentissima quando glieli lancio :D


mercoledì 8 giugno 2011

La scelta del guinzaglio

Attraverso il guinzaglio trasmettiamo al nostro cane sensazioni ed emozioni.
Con leggeri tocchi lo possiamo mettere all’erta, lo possiamo anche tranquillizzare, gli trasferiamo le nostre paure e le nostre ansie spesso senza accorgercene. Eppure il cane che impara il linguaggio dolce del guinzaglio dialoga ad ogni tocco del conduttore rispondendo con movimenti chiari e precisi delle orecchie.
La mano che regge lo strumento non è un maglio d’acciaio, ma si muove continuamente recuperando e lasciando morbido il guinzaglio.
Il segreto è non tirare mai!
Più si tira il cane, più il cane tirerà dalla parte opposta. E’ come passeggiare con un bambino tenendolo per mano, o trascinandolo per un braccio.
Al cane si deve parlare per indicargli la strada, per farlo salire o scendere dal marciapiede, per farlo smettere di annusare freneticamente, cosa fra l’altro che fa solo quando è stressato da un ambiente nuovo.
I guinzagli peggiori sono quelli allungabili, assolutamente diseducativi, impigriscono il conduttore e conducono il cane verso una passeggiata sempre più anarchica ma, quello che è peggio, mettono un muro allungabile nel rapporto fra cane e proprietario.
Quando due cani si incontrano è bene che abbiano i rispettivi guinzagli molto morbidi, praticamente inesistenti. Un cane che non sente la presenza rassicurante del suo conduttore tende a mostrarsi più aggressivo di quello che è in realtà, soprattutto quando il conduttore stesso ha abituato il proprio amico ad essere allontanato (trascinato) dalla minaccia del suo simile dopo aver dato sfogo ai soliti rituali di aggressività. 



I proprietari che si trovano invece alle prese con i cani che effettivamente non sopportano i loro simili, possono ricorrere all’Halti o cavezza.
Questo tipo di collare-museruola non è da confondere con la museruola semplice, è uno strumento educativo non di coercizione.
Attraverso l’Halti e premiando sempre i comportamenti corretti senza sgridare o pronunciarsi in atteggiamenti aggressivi, al cane si possono insegnare le corrette posture di pacificazione da ritualizzare quando incontra i propri simili, senza metterlo in situazione di inferiorità come farebbe una comune museruola.
Anche l’Halti è uno strumento al pari del guinzaglio, è il conduttore che per primo deve impararne il corretto uso ma soprattutto deve imparare a dialogare con il proprio cane. 




Non usate mai un collare cavezza senza l'aiuto di un esperto, è assolutamente vietato il fai da te! Infatti un suo utilizzo errato, soprattutto agli inizi, può non solo renderlo inutile, ma anche peggiorare la situazione.



lunedì 23 maggio 2011

Spiagge per i nostri cani

Se stai cercando una spiaggia dove poter portare con tranquillità il tuo amico a 4zampe ti farà piacere sapere che dall’ultimo censimento l’Enpa ha contato, in Italia, ben 58 spiagge attrezzate per gli animali.
Queste spiagge amiche degli animali sono dislocate un po’ ovunque: dal Veneto, all’Emilia-Romagna, passando per Lazio, Toscana, Marche, Abruzzo, Sardegna. Anche sui laghi di Piemonte e Lombardia si sono attrezzate delle spiagge, ad esempio il Larice Club sul lago di Monate, in provincia di Varese.


"Spiagge attrezzate" vuol dire luoghi in cui, ad esempio, i cani possono entrare liberamente senza guinzaglio, dove cane e padrone potranno passare delle piacevoli giornate a bordo mare, giocando e condividendo il piacere del relax assoluto. I lidi offrono ai padroni degli animali delle bustine per mantenere la spiaggia pulita, un ombrellino per riparare il cane dal sole, la ciotola con uno snack. I cani potranno fare doccia e shampoo e incontrare altri cani pe giocare allegramente.
La Liguria ha ben sei spiagge attrezzate per gli amici a quattro zampe. Ultimamente ha aperto una bau beach dal nome La Scogliera, ad Alassio. Anche qui molti servizi offerti per cane e padrone: ciotola, guinzaglio, doccia e un tratto di spiaggia dedicato solo ai cani.
Bibione ne ha aperta una che l’anno scorso è stata premiata come migliore in Italia: La Spiaggia di Pluto offre anche la possibilità di fare praticare all’animale un po’ di sport con un istruttore specializzato. Il cane può fare il bagno, senza limiti di orario, solo nella zona di mare riservata all’utenza del lido.


Qui potete trovare l'elenco delle spiagge:





venerdì 20 maggio 2011

Pastis......un pasticcio di cane!

Pastis è un cane carinissimo. Non ha ancora compiuto l'anno e come tutti i cuccioli è un biricchino.
Quando metto piede a "casa sua" me lo ritrovo in testa tanto è agitato e contento di vedermi.
Faccio fatica persino a mettergli il collare talmente si muove e sculetta.
Appena vede un altro cane vorrebbe subito corrergli appresso per giocare. In fondo è ancora un cucciolo!



Una piccola palla di pelo sempre in movimento!

mercoledì 18 maggio 2011

Oggi vi presento...... Life!

Life è una meticcia di poco più di un anno, completamente nera tranne per una macchia bianca sul petto.
La sua è una storia triste dove l'uomo ha messo mano.
Addottata da una famiglia italiana che l'ha strappata da un destino tristemente segnato, Life "viveva" in uno dei tanti  canili dove i trattamenti non sono dei migliori.
I cani vengono tenuti in condizioni pessime e se entro pochi giorni non vengono adottati scatta il massacro.
La vita in un essere vivente si spegne senza uno straccio di possibilità.

Life purtroppo l'incubo passato non riesce a dimenticarlo e forse non lo farà mai. Si dimostra restia a farsi accarezzare....ma se la sai prendere e ti fai conoscere allora si strasforma in un giubilo di feste!
La porto a passeggiare di solito in mattinata. Si ferma ad annusare praticamente tutti gli steli d'erba :D e la sua passione è dare la caccia alle lucertole.
Nonostante quest'animo da guerriera è una cagnolina aggraziata nei movimenti .... anche se ama rotolarsi nell'elba!